1900
CARTOLINE STORICHE | Galleria W. Biagetti
La leggenda vuole che il nome Bellaria sia dovuto ad una esclamazione di Papa Gregorio XII che nel 1414, ospite di Carlo Malatesta, affacciandosi alla finestra del palazzo, dopo aver aspirato l'aria proveniente dal mare e dalle boscaglie, avrebbe esclamato con gran sollievo: “Oh, che bell'aere” dando così il nome alla località.
Ma, di quei tempi, erano temute le incursioni dei pirati saraceni e la torre di guardia, in seguito denominata dai residenti Torre Saracena, perfettamente conservata e simbolo della città nello stemma comunale, rappresenta testimonianza di una delle fortificazioni volute dallo Stato Pontificio a protezione della costa romagnola.
Il nome di Igea Marina, dea greca simbolo di salute e benessere, risale al 1905 quando il suo fondatore Vittorio Belli iniziò l’opera di urbanizzazione del tratto di dune sabbiose che andava dalla sponda destra del fiume Uso fino a Torre Pedrera. L'intento era quello di creare un villaggio per vacanze razionalmente disposto ed immerso nel verde. Ancora oggi il tessuto urbano ortogonale di Igea Marina ricalca quello progettato dal suo fondatore.
Nei primi decenni del '900, con l'affermarsi in Italia ed in Europa della “moda dei bagni” e con la scoperta delle virtù terapeutiche dell'acqua e dell'aria di mare, molte famiglie facoltose delle città del nord cominciarono ad arrivare e a trascorrere le vacanze nelle casette affittate dai pescatori. Gli abitanti del luogo iniziarono quindi a realizzare quelle attività e quei servizi che completavano l'accoglienza e la vita di spiaggia e soprattutto ad ampliare le strutture ricettive. Grazie all'ospitalità, alla tenacia ed alla capacità imprenditoriale degli abitanti di Bellaria Igea Marina, in breve tempo l'industria turistica divenne la principale risorsa economica del paese.
